Negli ultimi mesi, a seguito di alcune reazioni avverse ai vaccini utilizzati nella lotta contro il Covid-19, abbiamo sentito molto parlare di trombosi. Ai più, tuttavia, questa non è assolutamente una patologia così sconosciuta: è la terza più comune dopo l’ischemia miocardica e l’ictus cerebrale. Si stima che all’anno, in Italia, ci siano circa cinquantamila casi. Vediamo assieme nel dettaglio di che cosa si tratta.
La trombosi è una patologia che si verifica quando c’è un trombo, ovvero un coagulo di sangue all’ interno di un’arteria o di una vena. È una situazione pericolosa per l’organismo.
Normalmente, quando il sangue scorre dentro i vasi sanguigni, non ha necessità di coagulare. Anzi, scorre in modo regolare ed è importante non siano presenti ostruzioni di alcun tipo. Il sangue, in particolari condizioni, ha tuttavia la capacità di coagulare, cioè di “rapprendersi” e formare un accumulo di sangue. Questo accade, ad esempio, quando è in corso una fuoriuscita di sangue dal corpo. In questo caso il grumo di sangue può formare un tappo che impedisce la fuoriuscita di ulteriore sangue dal vaso lesionato, evitando così un’emorragia massiccia. Il meccanismo che permette la coagulazione è un sistema a cascata che viene attivato da determinate situazioni trigger. Nell’esempio dell’emorragia, è il contatto con l’aria all’esterno del corpo che innesca la coagulazione.
Anche la velocità del sangue nei vasi influisce sulla possibilità che esso coaguli. Quando scorre troppo lentamente e tende a ristagnare, è possibile che si attivi, in modo erroneo, la cosiddetta cascata della coagulazione.
Ci sono diversi fattori predisponenti alle trombosi, che spesso rimangono per molto tempo silenti prima di esplodere nella patologia vera e propria.
Questi possono essere sia genetici, che ambientali. Tra i primi, per esempio, l’immobilità prolungata (come durante un viaggio aereo, oppure dopo un intervento chirurgico) determina un rallentamento nel flusso del sangue nel corpo e favorisce la possibilità che il sangue coaguli. Tra le seconde invece, quelle ambientali – come fumo, sovrappeso, sedentarietà – sono le cattive abitudini quotidiane a scatenare il problema.
La trombosi può verificarsi sia in un vaso arterioso che in un vaso venoso. Se avviene in una vena (trombosi venosa) il sangue non defluisce correttamente, riempie le cellule che di fatto affogano in un sangue che non è in grado di nutrirle efficacemente. Se invece la formazione del trombo avviene in un vaso arterioso (trombosi arteriosa) i tessuti irrorati dal sangue rimangono senza ossigeno e nutrimento provocando ictus, ischemie ed infarti.
È necessario prestare la giusta attenzione alla prevenzione conferendo importanza ad un corretto screening atto ad individuare eventuali difetti della cascata coagulativa. I principali esami di laboratorio per lo studio dell’attività di coagulazione del sangue sono:
– tempo di protrombina PT
– tempo di tromboplastina parziale PTT
– fibrinogeno
– emocromo
– d-dimero
Per effettuarli è sufficiente un semplice esame del sangue.
Prenota il tuo screening coagulativo contattando la segreteria del poliambulatorio allo 0422 452239.