Abbronzatura senza sole.
Il Natale è ormai passato, ma cappotti e maglioni sono ancora all’ordine del giorno e lo saranno ancora per qualche mese. C’è chi attende un anno intero per godere di qualche giorno di neve e chi invece, non solo d’estate ma anche nei mesi più freddi, vuole avere una pelle con un tono di colore ben acceso: insomma, c’è chi non vuol rinunciare per nessun motivo al mondo all’abbronzatura. Lampade e lettini abbronzanti diventano perciò la scelta preferita da tutti coloro che non hanno nessuna intenzione di arrendersi e di apparire, per un paio di mesi all’ anno, con un pallore degno del miglior Conte Dracula.
Ma questa scelta quali conseguenze può portare?
La pelle è il confine tra il nostro organismo e l’ambiente che ci circonda. E’ importante proteggerla in quanto è la nostra prima difesa verso il mondo esterno ed è anche l’organo più esposto ai fattori ambientali.
La sovraesposizione ai raggi solari (UV) è tra i fattori di rischio più importanti per l’invecchiamento precoce della pelle e nell’insorgenza tumori cutanei e melanomi.
A tale sovraesposizione ci si sottopone anche con le lampade solari nelle quali sono particolarmente concentrati i raggi UVA. Presenti tutto l’anno, anche nelle giornate nuvolose, i raggi UVA sono in grado di attraversare l’epidermide fino a raggiungere le cellule del derma alterandone la struttura. Di fatto, non provocano scottature ed eritemi solari ma sono in grado di causare danni a lungo termine come il melanoma. Spesso, il primo segnale d’allarme è rappresentato dalla modificazione delle dimensioni, della forma, del colore o della sensibilità al tatto di un neo preesistente o dalla formazione di ulcerazioni ed erosioni di difficile guarigione.
Gli effetti nocivi che le lampade possono causare alla pelle variano da individuo a individuo, dal tipo di lampada cui ci si espone, e dal differente fototipo. Pertanto, è impossibile dare indicazioni specifiche sull’uso delle lampade. L’ Oms (Organizzazione mondiale per la sanità), considerando i raggi UV dannosi per la nostra salute, ne ha sconsigliato l’uso soprattutto a minorenni e a donne incinte. In generale vale l’invito al buon senso. Quando si va a fare una lampada bisogna comportarsi come quando si prende il sole, occorre procedere con gradualità. Se una persona pallida dopo l’inverno ha fretta di abbronzarsi e fa un lettino da venti minuti è come se si sdraiasse al sole cocente di mezzogiorno! Meglio non trascurare alcuni accorgimenti, come applicare protezioni antisolari con filtri UVA e UVB ad elevato fattore protettivo, utilizzare un’intensità bassa di emissione delle radiazioni e, in caso di dubbi, rivolgersi immediatamente al dermatologo.
Dott.ssa Paola Catalano
Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia