La prostata: quali sono i campanelli d’allarme?
La prostata è un organo tanto delicato quanto importante per l’anatomia maschile, la sua funzione principale è produrre ed emettere liquido seminale. Tuttavia, essendo il corpo umano una macchina perfetta ma non indistruttibile, la ghiandola prostatica può essere soggetta ad una serie di malattie più o meno gravi e fastidiose. Le malattie più comuni della prostata possono essere classificate in tre grandi gruppi: le infezioni prostatiche, l’ipertrofia prostatica benigna ed i tumori della prostata.
La prostatite è un’infiammazione che comporta disturbi della minzione e della vita sessuale. Ve ne sono diverse forme, ognuna delle quali presenta cause e sintomi differenti. Esistono però alcuni segnali fondamentali da tenere sotto controllo per diagnosticare sul nascere tale infiammazione: minzione frequente (circa otto o più volte al giorno), dolore durante e dopo la minzione, febbre, brividi, nausea e vomito e talvolta ritenzione urinaria (incapacità di svuotare completamente la vescica).
Altra patologia molto comune è l’ipertrofia prostatica benigna che consiste in un lento ma costante ingrossamento della prostata che con il tempo tende a comprimere l’uretra (il canale dove scorre l’urina) che passa al suo interno. La malattia è molto diffusa ed è influenzata principalmente dall’età, da fattori ormonali e da abitudini di vita errate. L’evoluzione di tale malattia è così lenta che spesso non ci si accorge nemmeno dei cambiamenti in corso ma se non viene trattata per tempo, può compromettere seriamente la funzionalità renale. E’ indispensabile quindi, a partire dai 50 anni di età, effettuare un controllo urologico anche in caso di assenza di particolari disturbi.
Esistono anche altre patologie che possono colpire la ghiandola prostatica. Alcune di esse sono particolarmente gravi come, ad esempio, il carcinoma alla prostata. Si tratta della forma di tumore più diffusa tra gli uomini, soprattutto tra gli ultracinquantenni. La sua evoluzione è molto lenta ed è sicuramente influenzata da fattori genetici ed ormonali. Abitudini di vita errate, una dieta ricca di grassi animali e povera di frutta e verdura e l’assenza di alimenti con funzione di protezione favoriscono il suo sviluppo. Nonostante non sia una patologia prevedibile, un controllo costante, specialmente in età avanzata ed in concomitanza con alcuni indicatori biochimici chiari come il PSA, permette di individuare precocemente l’insorgere della stessa. Un tempestivo intervento può limitare le conseguenze e il decorso della malattia.
Dott. Evangelista Bassi
Medico Chirurgo Specialista in Urologia