Sapevi che ognuno di noi ha in media 20 – 30 nei?
Quando si parla di nei, noi tutti li sappiamo definire: si presentano come macchie della pelle, piane o in rilievo,
di forma tondeggiante, di colore generalmente variabile dal marrone chiaro al marrone scuro.
Forse qualcuno ne resterà deluso, ma sono nevi anche quelle macchie scure della pelle di dimensioni più o meno grandi, che l’immaginario collettivo ha da sempre chiamato “voglie”, attribuendo la loro origine ad ipotetiche e assurde necessità o desideri della madre durante la gravidanza.
E’ importante ricordare che i nevi sono formazioni pigmentate benigne; talvolta però, sono localizzati in sedi
corporee ove possono risultaresgradevoli fino a rappresentare un problema estetico o funzionale.
Altre volte un neo apparentemente innocuo può mascherare un melanoma, un tumore maligno ed aggressivo.
La diagnosi differenziale tra “nei” e altre “lesioni pigmentate” della pelle risulta fondamentale,
ma non è però cosa facile; è buona norma pertanto, che ognuno di noi si sottoponga ad una visita specialistica
presso un dermatologo che sia in grado di effettuare un esame dermatoscopico.
Ovviamente sarà poi lo specialista a decidere la necessità di ulteriori controlli con le relative tempistiche a seconda del numero di nevi atipici o del rischio relativo del soggetto in esame.
Ma chi può considerarsi “a rischio”?
Tutti noi possiamo sviluppare un melanoma.
Il rischio però è maggiore se si risponde in modo affermativo ai seguenti quesiti:
– Pelle, capelli ed occhi chiari, facilità alle scottature solari.
– Precedenti di scottature solari gravi durante l’infanzia o l’adolescenza.
– Numerose lentiggini.
– Abuso di lampade abbronzanti.
– Più di una cinquantina di nei.
– Casi di melanoma personale o familiare.
– Nevi di forma, dimensioni, colore molto vari.
SFATIAMO ALCUNI LUOGHI COMUNI
“Non svegliare il can che dorme”: ancora oggi è possibile sentire questa battuta che riflette la vecchia credenza popolare
che togliere un neo fosse pericoloso; niente di più sbagliato…l’escissione chirurgica permette la certezza della diagnosi e
può risolvere il problema.
“I nevi presenti nella mano o nella pianta dei piedi devono essere asportati perché possono trasformarsi in melanoma”:
esistono dati in letteratura che non convalidano questa affermazione: i nevi delle zone sottoposte a traumi, anche ripetuti,
hanno la stessa percentuale di trasformarsi in melanoma, degli altri nevi sparsi sul resto del corpo.
“I nevi devono essere protetti con creme solari a filtro totale”: paradossalmente il nevo, per la maggior concentrazione di
melanina al suo interno, si protegge di più di qualsiasi altra zona corporea. E’ quindi fondamentale proteggere le zone prive
di nevi piuttosto che il nevo stesso.
Dott.ssa Paola Catalano
Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venerologia